Santo Stefano Magra e Aulla

SANTO STEFANO MAGRA

Il paese di Santo Stefano Magra, fondato già prima dell’anno Mille e tappa lungo la via Francigena, è diviso in due parti dalla vecchiastrada centrale ed è chiuso da possenti mura tardo rinascimentali. A sinistra di piazza della Pace si apre ancora l’antica porta Nord, sede della prima gabella, evidenziata nel catasto napoleonico come "Porta e Strada alla Lombardia". Del vecchio ingresso è ancora visibile in parte la grande base fatta a scarpata con blocchi di calcare e la nicchia dove stazionava la sentinella a guardia dell'entrata.

La pieve di Santo Stefano, tra i più bei monumenti della Liguria e della Lunigiana, si presenta oggi con forme architettoniche barocche genovesi, ma la sua origine è molto antica. Nel XVII secolo, l’antica pieve venne abbattuta e venne costruita l’attuale chiesa, su progetto del genovese Ferdinando D'Andrea. Ha una pianta a forma di croce greca con un'abside prolungata nel senso longitudinale che comprende l'altare maggiore e il coro; nell'asse trasversale sono posti due grandi altari al lato dei quali sono disposte quattro cappelle che fanno da corona all'abside centrale. Opposto all'altare maggiore è ubicato l'ingresso principale con sovrastante un bellissimo organo pensile. Sulla sommità della chiesa si presenta l'imponente e profonda cupola in cui sono collocate quattro finestre. La chiesa parrocchiale conserva preziosi stucchi, recenti affreschi di Carlo Morgari, buone pitture su tela non ancora attribuite, bellissimi marmi d'altare con sculture apprezzabili, fra cui quelle della Natività e di Santa Croce dei secoli XV e XVI. Nel paese si possono ammirare anche l'Oratorio di San Leonardo e la casa di Francesco Taddei, autore nel 1864 del “Manuale del vignaiolo”.

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Nei dintorni, Ponzano Superiore, in collina, regala suggestive viste della Val di Magra dalla piazza Immacolata, che prende il nome da una colonna con bella statuetta settecentesca ed epigrafe del 1734.

La struttura urbanistica di Ponzano, ricca di scale, rampe e strade anguste, sottolineano l'impianto medievale del borgo. Su queste percorrenze interne si affacciano botteghe ed osterie, ricordate in documenti del sec. XVII. Sul territorio di Ponzano Superiore sono presenti immagini sacre, cappellette e piccoli altari risalenti al XVI secolo d.C., posizionati sulle principali percorrenze a invocare la protezione durante il pellegrinaggio verso Roma. Sulle mura del paese restano le testimonianze della sua storia, con tre stemmi che indicano fasi successive di dominio esterno. Lo stemma di San Giorgio, simbolo del banco e quindi dell’appartenenza a Genova, si trova lungo la scalinata che porta alla chiesa; nella piazza della chiesa è murato uno stemma con corona e tre gigli datato 1495, simbolo del Re di Francia e infine sul frontale dell'edificio delle vecchie scuole spicca uno stemma con gonfalone e la croce scudata della Repubblica di Genova, datato 1541. La Pieve di San Michele Arcangelo è situata al centro del paese di Ponzano, in posizione elevata sull'intera valle. Già nota nel XIII secolo, subì rifacimenti nel XVI e XVII secolo e l’edificio attuale ha uno stile barocco e rococò. Il campanile di tipo lucchese era anticamente una torre del vecchio castello, demolito nel XVIII secolo. All'interno della costruzione, si trovano cinque altari di cui uno dedicato al Santissimo Sacramento ed uno a San Giovanni Battista, un organo di Filippo Tronci datato 1825  e una serie di pitture su tela non ancora attribuite.

Il palazzo Remedi, sulla piazza dell’Immacolata, prende il nome da una antica famiglia probabilmente originaria di Monte Marcello. Edificato nelle sue forme attuali presumibilmente nel XVII secolo, l'edificio fu progettato come struttura autonoma dal paese: è possibile, infatti, notare una cisterna atta a contenere una grande quantità d'acqua.

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Nella frazione di Ponzano Madonnetta sorge l’oratorio della Madonna di Castiglioni, edificato nel luogo in cui la Vergine apparve nel luglio del 1647 al giovane Giovanni Battistini di ritorno dal mulino di Vincinella.

Sempre nella frazione di Ponzano Madonnetta si trova Villa Pratola, uno degli edifici storici più eleganti della Lunigiana, felice sintesi di elementi dell'architettura ligure e di quella toscana. Il complesso della Villa risale al XVIII secolo ed è costituito da un elegante corpo centrale in stile barocco, con due scalinate esterne laterali in marmo bianco di Carrara che ne rappresentano l'elemento caratteristico, e da due fabbricati laterali simmetrici, utilizzati in origine per scopi agricoli. La Villa, sormontata dallo stemma marchionale e adornata di coppe e vasi medicei, è  circondata sul lato nord da un giardino all'italiana e sul lato sud da ampi spazi a prato verde.           

                              

AULLA

Aulla, fondata nell’884, sorge in un'ampia piana circondata da colline alla confluenza tra il fiume Magra e il torrente Aulella, in una posizione naturalmente strategica tra i passi della Cisa, il passo del Cerreto, il passo del Lagastrello e sulla strada per la Garfagnana, storicamente punto di passaggio dei traffici tra il mare e la pianura padana. Dell'antico borgo di Aulla, bombardato e raso al suolo durante la seconda guerra mondiale, sono rimasti intatti solo la fortezza della Brunella, il palazzo comunale, la porta di Sotto e l’abbazia di San Caprasio.

La fortezza della Brunella, voluta da Giovanni delle Bande Nere e completata dalla famiglia genovese Centurione, è una costruzione possente, a pianta quadrata, circondata da un profondo fossato, con grossi puntoni a forma triangolare stondata. Oggi la fortezza è sede del Museo di storia naturale della Lunigiana, con un orto botanico di grande interesse.

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Il Palazzo Centurione, attualmente sede comunale, è stato eretto sulle strutture dell'antica Porta di Sotto della cinta muraria del XV secolo. La porta veniva raggiunta nell'antichità da un ponte sul torrente Aulella, distrutto da un'alluvione nel 1451 e mai più ricostruito. Le sale del palazzo conservano stucchi e affreschi dei secoli XVIII-XIX e due splendidi camini di marmo di Carrara.

L'Abbazia di San Caprasio, fondata il 27 maggio 884 da Adalberto di Toscana, fu intitolata a Santa Maria e solo nel 1077 comparve sotto il titolo di S. Caprasio, dopo che le spoglie del santo furono portate qui dall’isola di Lerins per sottrarle alle incursioni dei Saraceni. La chiesa era assai ricca, con un pavimento realizzato con marmi di recupero di epoca romana forse provenienti da Luni: frammenti di lapidi, motivi decorativi, elementi architettonici. Altro capolavoro in marmo è un pilastrino riccamente decorato, con motivi vegetali tipici del periodo compreso tra i secoli VIII e IX. L’abside di S. Caprasio presenta tre ordini di aperture: le piccole finestre in basso appartengono alla chiesa del X secolo. I grandi finestroni e le nicchie in alto sembrerebbero risalire al XII secolo. Durante i lavori di scavo è tornata in luce l’abside di una chiesa ancora più antica. Attorno all’abside della Chiesa vi erano sepolture privilegiate, di cui resta lo scheletro di un uomo di circa 60 anni, qui sepolto nel IX secolo. Nella sala capitolare dell’abbazia è allestito un museo. Nella volta del chiostro si trova poi l’affascinante "Vangelo di Pietra", un’esposizione di capitelli medievali qua ritrovati: il grande pilastro del chiostro con il capitello raffigurante una bocca di lupo da cui esce un tralcio con grappoli d’uva, il grande capitello con il volto demoniaco e quello con l’aquila, recuperati nel campanile, dove erano stati usati come semplici pietre d’angolo, capitelli con decorazioni vegetali e il grande pesce, simbolo del Cristo, tutti databili al secolo XI, il capitello con draghi, opera dello scultore Oberto Ferlendi (sec. XIII).

Sulle colline circostanti sono rimasti intatti affascinanti borghi medioevali.

Caprigliola rappresenta uno dei più belli e meglio conservati esempi di borghi medievali di tutta la Val di Magra, con caratteri unici che non si trovano in altre costruzioni della Lunigiana, come i tre ordini di archi sovrapposti. Le mura sono ben conservate e nel borgo si trovano le porte del XV secolo, stemmi medicei, maestà di marmo, ricchi portali ed i resti dell’antica chiesa castrense. Sulla cima della collina si erge la torre cilindrica, nata nel XIII secolo con scopi militari come torre di avvistamento, poi utilizzata come torre campanaria. A poca distanza, infatti, si trova la chiesa di San Nicolò che venne costruita nel corso del XVII sopra il vecchio palazzo dei vescovi di Luni. Conserva all'interno un'immagine di San Nicolò del 1740, arredi e paramenti sacri e un prezioso organo Agati.

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Presso Caprigliola si trova il santuario della Madonna degli Angeli,a navata unica, abbellito da un altare marmoreo dello scultore carrarese Giovanni Baratta. Nato come ospizio altomedievale di strada, divenne luogo di culto mariano nel corso del XVII secolo, quando il marchese Negri Pavese si salvò da un’imboscata all’altezza dell’antico ospedale, dove una schiera di angeli avrebbe sostenuto il suo cavallo consentendogli di saltare oltre gli aggressori. Vicino al santuario si trova la cascata dei Briganti, un suggestivo salto d'acqua di circa sette metri d'altezza, che prende nome dall’omonimo sentiero lungo la Via Francigena infestato in questo tratto da briganti che assalivano mercanti e pellegrini. 

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